domenica 16 dicembre 2012

Country Christmas 2012

Grande giornata ieri passata con gli amici dell'American Country Dance Trieste a Pordenone in occasione della fiera annuale Country Christmas dedicata al mondo del country. Questa volta si è trattata di una gita "old style", abbiamo infatti noleggiato un pullman tutto per noi!! Erano mesi che pensavamo come organizzare la nostra visita a questa fiera e da un'idea di Erica alla realizzazione di Sonia il passo è stato veramente breve. Nonostante il tempo avverso si parte abbastanza puntuali alle ore 8 da Trieste. Il pullman non è pieno quindi ci possiamo sistemare molto comodi. In poco meno di due ore arriviamo a destinazione e vediamo già i primi cappelli da cowboy che girano nel parcheggio. Siamo a casa! Entriamo e di colpo non siamo più nel pordenonese ma negli States: stivali e cappelli tutt'intorno a noi. Molti di noi non perdono tempo e con le idee ben chiare si dirigono agli stand dove si possono acquistare accessori country style. Noi non siamo da meno e ci regaliamo un paio di camicie. 
Dopo aver placato la sete di acquisti ci dedichiamo alle gare in corso. Come spettatori si intende. Assistiamo a quelle femminili. Non siamo da molto nel mondo country ma sinceramente le coreografie non ci sembravano così fedeli allo stile che vogliono rappresentare. Forse ce le aspettavamo un pò più "rudi" senza troppi abbellimenti che non appartengono a questo stile. Un pò perplessi abbandoniamo il padiglione dedicato alle gare e iniziamo il nostro giro verso le altre aree dedicate. 
Tra uno stand e l'altro arriviamo al padiglione dedicato ai favolosi anni '50 e '60 dove troviamo auto d'epoca e pure un paio di pin-up in stile American Graffiti. Poco lontano pure una splendida pasticceria dove Stefano e Federica molto gentilmente hanno acquistato Donuts per tutti! Grazie ragazzi!!
E' il momento di fare una pausa e sederci nella zona ristorazione a sorseggiare una birra fresca accompagnata a dei nachos per bloccare la fame. In realtà la fame l'hanno appena scatenata. E così la pausa stuzzichino diventa pausa pranzo. Siamo già pronti vicino alla zona della fiera dove a breve avrà inizio uno stage di ballo country tenuto da un'insegnate spagnola che poi Erica ha avuto modo di conoscere personalmente facendo un pò di conversazione in spagnolo.
Quale miglior modo per digerire se non farsi un giro su un toro meccanico casualmente sistemato nella zona ristorazione?? Stefano, Seba ed io apriamo la serie di cadute e pure Federica e Betty si cimentano in questa prova. Non credo diventerà mai una disciplina alla quale mi dedicherò agonisticamente! Ad ogni modo se volete farvi quattro risate potete vedere il video girato da Erica cliccando qui.
E' ormai il tardo pomeriggio quando a sorpresa veniamo raggiunti da Bojan e Christine. Bravi ragazzi!!
Ed è anche ora di ritornare nel padiglione principale per partecipare al record di Barn Dance, ovvero il più semplice e tipico ballo di coppia in stile country. Purtroppo il record non viene superato, siamo solo 711 coppie e non bastano a battere il record 2011. Vabbè noi abbiamo dato il nostro contributo ed è stato piacevole partecipare. 
La stanchezza inizia a farsi sentire e sempre più spesso per riprendere fiato ci appoggiamo a qualche bancone (del bar he he...) ma qualcuno trova ancora qualche energia per fare gli ultimi acquisti. Gli altri rimangono in pista e sulle musiche dei dj diamo fondo alle ultime risorse ballando gustandoci i pannelli di legno che sono una vera goduria per le gambe.
Verso le 22 iniziamo a recuperare i i vari gitanti e dopo un veloce sondaggio si decide che possiamo rientrare anche prima del previsto. Così tra una cosa e l'altra alle 23 circa siamo già seduti nel pullman che ci riporterà a Trieste e concludere questa splendida giornata vissuta in compagnia di buoni amici. 
I followers del nostro blog questa volta rimarranno delusi in quanto non abbiamo del materiale fotografico da allegare come negli altri post, abbiamo preferito goderci la giornata danzante e lasciare le reflex a casa. Vi lasciamo però con un nostro ritratto con le nostre camicie nuove e fiammanti che ci è stato fatto da Seba. Ciao a tutti e al prossimo post.




giovedì 9 agosto 2012

Pesariis - il paese degli orologi

Non posso scrivere questo post senza pensare alle note di Time dei Pink Floyd. Eh già, perché per chi non lo sapesse nell'alto Friuli si trova questo minuscolo paese chiamato Pesariis dove ha avuto origine la famiglia Solari che nel 1725 ha fondato la famosa fabbrica di orologi. Oggi l'azienda Solari è una realtà ben diversa e molto diffusa, probabilmente all'ingresso del vostro ufficio c'è un lettore per il badge con il marchio Solari Udine.
Se volete però andare alle origini dell'orologeria friulana non potete non andare a visitare questo piccolo  paese, situato nell'ultima frazione della Val Pesarina, che preserva le proprie origini con un percorso didattico ben strutturato dove potrete ammirare diversi tipi di orologi. Dalle classiche meridiane all'orologio ad acqua composto da 12 vasche che si riempiono una ogni ora, dall'orologio dei pianeti alla meridiana con i segni zodiacali o quello a palette giganti (vedi foto). La storia di Pesariis ha fatto si che nel 2000 ottenesse il titolo di Paese degli Orologi. Girovagando per la stradine molto ben tenute si nota però che molte case sono disabitate o in vendita. Un vero peccato!
Però c'è chi a Pesariis si è ristrutturato un vecchio mulino trasformandolo in una casetta da sogno, è il caso di Guido e Bruna che ci hanno ospitato per questa giornata. Ovviamente non avremmo potuto realizzare questa piccola gita senza l'aiuto dei nostri vicini Elisabetta, alla quale vanno i meriti della splendida organizzazione, e Tiziano che ha tentato purtroppo invano di far decollare il suo splendido elicottero Raptor. Compagni di questa giornata sono stati Andrea che ci ha fatto da autista, Sabrina perfetta conoscitrice di ogni tipo di punto di ristoro e poi Flavia ed Enzo e Carla e Paolo che sono arrivati con i loro camper come dei veri globetrotter!
La giornata poi è volata "a tavola", nel senso che il pranzo è stato un tripudio di gusti, sapori e ... liquori!! Guido, l'uomo della griglia, a fine pasto ci ha proposto un'accurata selezione di distillati che sono stati il mio preludio all'amaca. Che dire, un sabato sicuramente diverso dal solito, passato troppo in fretta ma che dovremo sicuramente ripetere. Intanto vi lasciamo come al solito con la nostra galleria di immagini nella nostra pagina Flickr.
Alla prossima.

martedì 10 luglio 2012

Celante - un paese fuori dal tempo

Volete fuggire dalla quotidianità e dalla tecnologia per un paio di giorni? Allora il posto giusto si trova nel comune di Castelnovo del Friuli (PN) e più esattamente a Celante. Paesino sito a 341 metri sul livello del mare che conta ben 23 residenti! Noi ne abbiamo conosciuti 2, sicuramente i due migliori!
Celante - la strada principale (e unica)
Ma partiamo dall'inizio: gli amici Flavia e Stefano ci hanno invitato per un week-end nella casa dei genitori di Stefano e ben volentieri accettiamo. Coincidenza vuole che il venerdì sera ci sia una serata country a Talmassons presso il Mondelli Stables dove ha suonato il nostro amico Massimo e la sua country band Kid West. Trascorriamo un paio d'ore a ballare in incognito, confondendoci tra quelli molto più bravi di noi. Ne usciamo soddisfatti, i passi ce li ricordavamo, e non abbiamo sfigurato troppo.
Poco prima di mezzanotte ci mettiamo in marcia verso Celante e dopo circa un'ora raggiungiamo questo  paesetto che sembra veramente in un'altra dimensione, fuori dal tempo. La casa dei genitori di Stefano è stupenda! Sapientemente ristrutturata e attentamente arredata dal gusto di Carla (la mamma di Stefano) che ha arricchito ogni angolo della casa con un accessorio diverso e molto caratteristico della cultura contadina friulana. Alle pareti esterne troviamo quindi appese le tipiche gerle per il fieno, oppure le seghe usate dai contadini. All'interno collezioni di tutti i tipi scrupolosamente sistemate: al soffitto vecchie lanterne, poco più in là una trave portante alla quale sono state applicate vecchie chiavi di tutte le dimensioni, poi ancora orologi da taschino e sveglie, pure una vecchia macchina fotografica, e nel bagno una collezione di pitali. Nei vari piani verso la nostra stanza troviamo numerose bambole d'epoca complete di carrozzine. Insomma sembra di stare in una casa delle favole che a volte sembra un piccolo museo sulle origini di Celante. C'è addirittura una stanza della musica, in via di completamento, con tanto di violoncello e grammofono!
Al mattino, la luce del sole valorizza ancora di più questo piccolo ma incredibile angolo di mondo. La colazione viene consumata sul terrazzo mentre i nostri ospiti ci propongono gli itinerari per la giornata. 
Ci facciamo così condurre alle grotte di Pradis, un luogo veramente incredibile. Uno spunto fotografico naturale nel quale giocare con i raggi del sole che filtrano tra gli alberi e nelle gole dove scorre il torrente Cosa. Trascorriamo un paio d'ore nella natura prima di dirigerci verso la tappa successiva, cioè sul torrente Arzino. Ma è ormai ora di pranzo e Stefano ci suggerisce una tipica locanda friulana gestita dalla famiglia Lorenzini dal 1956. Arriviamo però troppo tardi e purtroppo la griglia e già spenta. Il singolare personaggio che ci accoglie però ci trova una valida alternativa a base di frico, salumi e una buona bottiglia di vino. Satolli ci dirigiamo verso la seconda meta della giornata, il torrente Arzino,  dove degli abitanti della zona si recano per una scampagnata domenicale. E' la giornata ideale per rilassarsi ascoltando lo scorrere dell'acqua del torrente, ammirando le sue tonalità che vanno dal blu al verde intenso che colorano le rocce. Prima di rientrare però andiamo al paese di Pozzis dove incontriamo un personaggio alquanto eccentrico ma con un passato alquanto romanzesco, che vive da eremita in un paese quasi disabitato e diroccato. Con i suoi 69 anni vive in solitudine accudendo le sue capre e producendo formaggi e ricotte che vende ai pochi passanti. La curiosità: 2 volte l'anno organizza raduni motociclistici proprio nel suo paese. Infatti nella rimessa ci sono due Harley Davidson: una che sta sistemando e un'altra con tanto di sidecar perfettamente conservata, lucida e cromata come fosse appena uscita dalla celebre fabbrica di Milwaukee. I racconti di Stefano sul passato di questo personaggio non ci lasciano indifferenti, e anche se ci accoglie con gentilezza e ci fa accomodare,  entriamo ma con circospezione. Accettiamo un bicchiere di vino e una fetta di formaggio, quattro veloci chiacchiere di rito e gentilmente ringraziamo per l'ospitalità e riprendiamo la strada verso casa. In fin dei conti non è cosa da tutti i giorni sedersi a tavola con un assassino! Dopo questo colpo di scena, rientriamo a casa, ci rilassiamo sul terrazzo sorseggiando una birra fresca prima di cena. Ancora non sappiamo che la serata prenderà una piega diversa. Dalla casa accanto infatti lo zio di Stefano, Giorgio, ci invita per un secondo aperitivo a casa sua, come rifiutare? A quel punto si aggiunge anche un altro vicino, Umberto, un personaggio veramente incredibile, che fa il cantante e non poteva essere diversamente dal momento che il suo nome ricorda molto il nome di un cantante italiano famoso. Così dopo un paio di bottiglie di prosecco proseguiamo il nostro tour di Celante di casa in casa e concludiamo appunto a casa di Umberto dove ci fa sentire il suo ultimo pezzo e, in preda ai fumi dell'alcol, pure io mi metto al piano mentre gli altri stappano l'ennesima bottiglia di frizzantino. La serata passa in allegria, tra un bicchiere e l'altro gli aneddoti scorrono veloci come le pagine di un album di ricordi. E' ora di rientrare per un ultimo boccone per poi lasciarsi avvolgere da Morfeo.
Il giorno dopo, di nuovo colazione in terrazzo (una vera goduria), e si riparte per andare a visitare una cascata che però non troviamo, e un castello che troviamo ma chiuso! Peccato, ci consoliamo con un pranzetto prima di rientrare a casa, per preparare i pochi bagagli e rientrare a Trieste. Il week-end è passato e si torna alla normalità, alla frenesia, alla tecnologia. E con la tecnologia quindi che aggiorno il nostro blog raccontandovi il nostro fine settimana da eremiti, ma in buona compagnia!
Alla prossima gita.


giovedì 3 maggio 2012

Arboretum

Lo so è tardi, è già giovedì sera e la gita si è svolta domenica. Nonostante la giornata festiva di martedì non sono ancora riuscito a buttar giù due righe per questo post. Cerco di rimediare ora. La gita di aprile è nata per caso, da uno spunto di amici fotografi (grazie a Ilaria Colussi per l'idea, peccato non essere riusciti ad organizzarci tutti insieme). Si va quindi all'Arboretum!! Ma che cos'è l'Arboretum? Cito da volantino ufficiale: è un parco pubblico di 85 ettari situato nelle vicinanze della capitale slovena Lubiana. Le piantagioni di tulipani, rododendri e rose sono una delizia per gli occhi e per gli obiettivi delle macchine fotografiche. Gli amanti della natura troveranno una ricca collezione di alberi, cespugli e sentieri  dove rilassarsi nella quiete e nel verde.
Torniamo ora al mio racconto. Stavolta siamo in tanti, il passaparola è stato efficace, 17 persone! Ci sono anche persone nuove e pure vicini di casa. Doveroso quindi investire mezz'ora del nostro tempo tra presentazioni e organizzazione degli equipaggi. Dopo attenta e scrupolosa sincronizzazione dei navigatori satellitari si parte. Tempo di percorrenza previsto un'ora e mezza. Tempo totale quasi due ore causa tilt dei navigatori. Arriviamo verso mezzogiorno, il parcheggio è già pieno e la fila alla cassa è consistente. 
Raggiungiamo gli amici Federica ed Edoardo che sono arrivati ben prima di noi ed entriamo tutti in gruppo.
Il parco è veramente esteso. Prati e fiori ovunque si posi lo sguardo. Un paradiso per chi ama la natura. Per fortuna tra le tante piante non ci sono le graminacee e i pollini altrimenti non so in quali condizioni ne sarei uscito. I fanatici delle foto sfoderano le macchine fotografiche ed iniziano ad accumulare scatti su scatti. Nel parco sono posizionati raffigurazioni gigantesche di insetti: capita così di farsi una foto vicino ad una mantide religiosa o tra le zampe di una vespa. In un attimo la fame si fa sentire e approfittiamo del punto di ristoro per rifocillarci. Doverosa pausa e poi si riparte. Arriviamo nella zona dei tulipani, è la zona che ci rapisce di più. Alcuni si sdraiano sull'erba per godersi la giornata, altri si divertono a fotografare i fiori. E' il momento giusto per divertirsi a giocare ai fotografi professionisti. Le modelle non mancano e così vengono immediatamente nominate sul campo Christine, Betty e Erica. Stefano ci mette a disposizione uno splendido pannello riflettente e così ci sistemiamo e facciamo il nostro piccolo shooting outdoor. Dopo aver passato mezz'oretta distesi tra i fiori è ora di riprendere il nostro itinerario nel parco. Recuperiamo quindi armi e bagagli e si riparte. Dopo aver superato un laghetto arriviamo in una zona dove è stata allestita una mostra di tulipani e orchidee dai colori vivaci e delicati allo stesso tempo. Difficile descrivere a parole lo spettacolo della natura. Il perscorso ad anello del parco ci riporta al punto di partenza, è giunto il momento della foto di gruppo che sancisce la buona riuscita della gita.
Ci concediamo quindi una pausa sorseggiando una bevanda rinfrescante e lasciando che la stanchezza inizi a prendere il sopravvento. Non per tutti però, bisogna rientrare a Trieste e ci aspetta un'altra ora e mezza di strada. Stanchi, contenti, un pò abbronzati rientriamo ed archiviamo anche questa gita.
Le foto le trovate nella nostra gallery Arboretum su Flickr e sulla nostra pagina Facebook.
A presto e alla prossima gita, perché Gita E' Vita!!

domenica 1 aprile 2012

Murano e Burano

Burano
La gita di marzo ci ha portato nella laguna veneta. Abbiamo deciso di abbandonare le calli e i canali a favore delle due isole più famose della città lagunare, Murano e Burano. Ognuna con le sue peculiarità: Murano famosa per l'arte della lavorazione del vetro e Burano per i merletti e le sue case colorate. Nonostante i pochi partecipanti e gli inconvenienti dell'ultimo minuto, come lo sciopero dei treni, siamo riusciti a partire e a rispettare la nostra tabella di marcia. Partenza all'alba, ore 8.00 alla stazione dei treni per salire in carrozza. Presentazioni di rito tra i partecipanti e si parte. Arrivati a Venezia ci dirigiamo subito verso la fermata del vaporetto che ci porterà alle isole. Decidiamo di andare subito a Burano, l'isola più lontana da raggiungere, e sarà un errore che pagheremo nel pomeriggio. Il vaporetto è stracolmo anche se siamo in marzo, figuriamoci nei mesi estivi... Arriviamo a Burano verso mezzogiorno ed iniziamo il nostro piccolo tour. Appena sbarcati vediamo subito le prime botteghe degli artigiani locali, quadri e soprattutto merletti. Tovaglie, abiti, parure di lenzuola e coperte, insomma una delizia per l'occhio femminile. Qualche passo più avanti e scorgiamo le tipiche case colorate. Macchina fotografica in mano e via alla ricerca di spunti interessanti da immortalare. Questa volta abbiamo anche la fortuna di avere con noi un supporto video in HD. Andrea infatti si premura di riprendere ogni istante di questa gita con la sua videocamera nuova con tanto di commenti in diretta. Non appena l'autore ci fornirà il video lo pubblicheremo. Passano in fretta quasi due ore ed è il momento di dirigerci al molo per riprendere il vaporetto che ci porterà all'isola di Murano. Arriviamo che è il primo pomeriggio e quando iniziamo il nostro giro per le vetrerie artigiane scopriamo che le dimostrazioni di lavorazione del vetro vengono fatte solo al mattino. Ecco l'errore di valutazione che vi accennavo poco fa. Sarebbe stato meglio iniziare a visitare Murano e poi Burano. Ci sarà di lezione per la prossima volta. Ci accontentiamo quindi di vedere le creazioni dei maestri vetrai nelle vetrine delle loro botteghe. A dir la verità il termina bottega non rende giustizia, si tratta infatti di vere e proprie gallerie d'arte e anche i prezzi sono all'altezza. Alla fine però la fortuna ci assiste e prima di prendere il vaporetto per il rientro riusciamo a vedere un artigiano all'opera. In pochi minuti ha creato davanti ai nostri occhi una ballerina!
Murano
L'isola di Murano celebra la maestria dei suoi artigiani con delle sculture di vetro posizionate in alcuni punti strategici dell'isola. Alcune possono anche essere illuminate dall'interno, lo spettacolo notturno deve essere entusiasmante.
Per noi ormai è ora di rientrare, la giornata è volata. Prendiamo l'ultimo vaporetto che ci porterà alla stazione e poi di nuovo in treno fino a casa. Un'altra gita è stata archiviata, e ora alcuni scatti della giornata che potete vedere nella nostra pagina Flickr. Cliccate qui
Alla prossima.

lunedì 6 febbraio 2012

Gite per caso

Molo (e fotografo) Audace
Eh si, le cose non organizzate a volte sono le migliori. Ormai da una settimana siamo in balia della Bora che in questi giorni sta dando il meglio di se. E' da un pò di tempo che mi riprometto di fotografare Trieste e i triestini con la Bora ma ogni anno le condizioni migliori per questo genere di foto si presentano inesorabilmente durante i giorni lavorativi. Questa volta però Eolo era dalla mia parte e la giornata atmosfericamente peggiore, ma fotograficamente migliore, sarebbe caduta al sabato! Come farsi scappare un'occasione del genere? Prima che il freddo mi faccia cambiare idea, lancio subito la mia proposta sull'ormai arcinoto social network il venerdì sera e, con sorpresa, vedo che viene accolta da più di qualche amico fotografo. Bene, preparo lo zaino, scelgo l'attrezzatura, carico le batterie. Tutto pronto. Al mattino di sabato si esce alle 10,30 destinazione rive e più precisamente il mitico Molo Audace. Compagni di avventura Stefano e Federica, dotati di abbigliamento tecnico e reflex, ci dirigiamo ad incontrare gli altri "pazzi" che stavano già scaldando i sensori delle loro reflex sul molo. Lo spettacolo che ci accoglie è meraviglioso! Il molo è quasi completamente bianco, bitte e panchine gelate, la rosa dei venti in cima al molo sembra una scultura di ghiaccio. Ma il vento è troppo forte e non rischiamo l'avvicinamento, anche se una foto al rosone mi sarebbe piaciuta. L'altro spettacolo sono gli altri "pazzi" fotografi e fotoamatori che immortalavano questo simbolo di Trieste in una condizione così estrema ed insolita. Tra la piccola folla trovo l'amico Christian, mentre non riesco ad incontrare Andrea e Marina che, molto più mattinieri di me, si sono già fatti le loro belle passeggiate fotografiche sul molo. Poco lontano scorgo, e ovviamente immortalo, un gruppetto di giovani arrampicatori che dotati di tutta l'attrezzatura da ice-climbing, conquistano una bitta con tanto di ramponi e piccozze! 
Ghiaccio in riva al mare
Gli spunti fotografici  non mancano e, oltre al soggetto principale, mi diverto a cogliere nel mio mirino il plotone di fotografi armati di cannoni di vario calibro intenti a sparare le loro raffiche di click e a farcire le loro schede di memoria ingorde di scatti freschi, anzi gelati. I più arditi si spingono sul molo per fotografare da vicino ogni dettaglio in modo da poter dire "io c'ero". Anche io c'ero, un pò più da lontano, ma c'ero.
E' ora di rientrare ma non prima che un incontro fortuito mi dia l'occasione di conoscere di persona Andrea e Ilaria che finora conoscevo di fama e solo virtualmente. Le amicizie si allargano, e questa è la miglior conclusione per aver passato un paio d'ore tra raffiche di Bora e nevischio. Arrivato a casa non ho neanche il tempo di scongelare la compact flash che Stefano rilancia con un'idea per il giorno dopo: gita in Val Rosandra sperando di trovare la cascata ghiacciata! E così Erica ed io e i nuovi amici Andrea e Ilaria non esitiamo un attimo e ci buttiamo in questa nuova impresa per il giorno dopo. E' già domenica mattina, si riparte direzione Val Rosandra. Oltre a noi 5 ci saranno altri fotografi, anche qui ho l'occasione di concretizzare un'amicizia virtuale nata su Flickr con Luca. Dopo i convenevoli di rito, cioè le solite scaramucce tra simpatizzanti di un brand rispetto ad un altro, si parte. Il freddo è pungente e il vento nella piccola gola della Val Rosandra non da tregua. Iniziamo a trovare i primi tratti ghiacciati e nella natura sentiamo solo il rumore del ghiaccio che si crepa sotto i nostri piedi e l'ormai familiare suono degli specchi che si alzano e si abbassano ad immortalare lo spettacolo che inquadriamo con i nostri obiettivi. 
Val Rosandra - Cascata ghiacciata
In un tripudio di cavalletti e pose yoga tutti i partecipanti cercano angoli impossibili per ottenere gli scatti migliori che poi condivideranno sempre sull'arcinoto social network già citato in precedenza. Sana competizione da fotografo :)
Durante il percorso verso la cascata una parte del gruppo ci lascia e decide di rientrare, noi 5 continuiamo ancora un pò e, come ci aspettavamo, la troviamo completamente ghiacciata. So che non mi avvicinerò di più, quindi veloce cambio di obiettivo e passo al tele, qualche scatto alle stalattiti e poi Erica ed io decidiamo di rientrare. I tre più allenati, Andrea, Stefano e Ilaria proseguono e raggiungono il punto più alto della cascata per foto ancora  più ravvicinate. La gita è ormai giunta alla sua conclusione, tutti hanno raggiunto la meta che si erano prefissati e anche questa volta si torna a casa che un bel pò di scatti in tasca. Stanchi, infreddoliti, affamati ma assolutamente soddisfatti!
Due giornate che ho sentito il dovere di raccontare sul nostro blog perché, seppur non organizzate con largo anticipo e senza alcun preavviso, sono state ugualmente coinvolgenti e divertenti.
Le mie gallery su Flickr le trovate cliccando qui e qui mentre su FB le immagini sono nel nostro profilo.
Ragazzi alla prossima!!  


 

giovedì 2 febbraio 2012

Sauris: fotografando ciaspolando

Snow-walking
Prima gita dell'anno e primo post, Gita E' Vita riparte ancora una volta dalla neve! Il primo appuntamento dell'anno si è tenuto a Sauris, paese dell'alto Friuli che sembra essere sospeso nel tempo. L'idea di questa gita nasce il 6 gennaio in occasione del tipico Pignarul davanti ad un piatto di frico e polenta con gli amici Flavia e Stefano. Loro infatti l'idea di andar per ciaspole e quale miglior occasione se non una ciaspolata fotografica? Ebbene si, tra le variegate offerte invernali di Sauris c'è anche la possibilità di fotografare ciaspolando. Appuntamento per il 28 gennaio e noi due, insieme a Francesca e Andrea, partiamo già la sera prima per goderci un pò di atmosfera tipica ed assaggiare i famosi prodotti locali. La serata trascorre nel migliore dei modi al ristorante Alla Pace: atmosfera montanara e accoglienza top! Qualità dei cibi e del vino degni di Gordon Ramsey. Satolli e allegri ci dirigiamo al Meublè Schneider, distante pochi metri dal ristorante e gestito sempre dalla fam. Schneider, per riposarci e prepararci alla ciaspolata del giorno dopo.

Alba a Sauris
Al mattino i miei dubbi sul tempo vengono subito smentiti dai raggi del sole che timidamente iniziano a scaldare il paese. Colazione abbondante e poi via all'appuntamento con i nostri compagni al punto di ritrovo presso l'Infopoint. Ci sono tutti e tutti puntualissimi. Conosciamo nuovi amici e a sopresa scopriamo che insieme a noi c'è un altro gruppo di Trieste. Incontriamo quindi la nostra guida, Paolo Pellarini, che ci condurrà durante le 3 ore di ciaspolata. Purtroppo la neve non è quella che ci aspettavamo, il caldo delle ultime settimane ha inesorabilmente sciolto buona parte del manto bianco nel quale ci aspettavamo di affondare dolcemente sorretti dalle ciaspole. Non ci scoraggiamo e scegliamo il percorso più panoramico in quanto tutti dotati di macchina fotografica al seguito. Durante il percorso Paolo ci spiega le principali tecniche fotografiche da utilizzare nelle foto in montagna. Per alcuni informazioni già note, ma un ripasso non fa mai male, e allo stesso tempo nozioni importanti e basilari per chi si sta avvicinando a questo splendido hobby. Non mi faccio scappare l'occasione di uno scatto per documentare il lato formativo di questa uscita. 
La guida Paolo Pellarini e gli "allievi"
Durante la sosta didattica alcuni colgono l'occasione per provare le ciaspole in un tratto di neve ancora intatto. Roberto e Christine si lanciano quindi in una passeggiata nella neve fresca mentre gli altri documentano fotograficamente il tutto. 
Riprendiamo quindi il nostro cammino verso una malga che sarà il nostro punto di arrivo e dove faremo una sosta per riposarci e goderci il panorama. Dall'alto vediamo il lago artificiale di Sauris che il sottoscritto vorrebbe fotografare da vicino ma il tempo è tiranno e la tabella di marcia non perdona. Prendo quindi nota nel mio taccuino delle "cose da fare"....
E' ora di rientrare e per variare il paesaggio scegliamo una via diversa che ci condurrà comunque al punto di partenza. Le 3 ore di ciaspolata sono volate e con un discreto numero di scatti nella scheda di memoria della macchina fotografica ci dirigiamo verso un piccolo ma caratteristico huette ai piedi dei campi da sci gestito da una gentile signora torinese che offre bevande calde, bombardini e leccornie quali cipolla fritta e salsicce. Il gruppo si rilassa al sole che riscalda i visi, al resto del corpo ci pensa il vin brulè! C'è anche un giovane amico che vuole farci compagnia e giocare con noi, si tratta del pastore tedesco della proprietaria del bar che si diverte a rincorrere i rami di legno che gli lanciamo e che lui riporta di corsa sempre pronto ad un nuovo lancio.
Ancora qualche minuto al sole e prima di salutare la guida Paolo, e gli altri ragazzi conosciuti sul posto, è il momento della doverosa ed immancabile foto di gruppo.
Il gruppo

Solo a questo punto ci dirigiamo di nuovo al ristorante Alla Pace dove abbiamo prenotato il pranzo che faticosamente ci siamo guadagnati. 
Tra una portata e l'altra vedo negli occhi degli amici un pò di stanchezza ma tanta soddisfazione per la gita appena conclusa, al punto che non sono mancati suggerimenti per nuove gite che sicuramente realizzeremo. 

Tutte le foto di questa gita le trovate come sempre sul nostro profilo Flickr e sulla nostra pagina Facebook, ma come sempre non manchiamo di allegare il link: Ciaspolata fotografica a Sauris

domenica 29 gennaio 2012

Slideshow 2011

Prima di iniziare l'avventura 2012 di Gita E' Vita vogliamo condividere con tutti i followers un breve riassunto per immagini delle gite che abbiamo organizzato nel corso del 2011.
Buon divertimento a tutti.