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| Molo (e fotografo) Audace |
Eh si, le cose non organizzate a volte sono le migliori. Ormai da una settimana siamo in balia della Bora che in questi giorni sta dando il meglio di se. E' da un pò di tempo che mi riprometto di fotografare Trieste e i triestini con la Bora ma ogni anno le condizioni migliori per questo genere di foto si presentano inesorabilmente durante i giorni lavorativi. Questa volta però Eolo era dalla mia parte e la giornata atmosfericamente peggiore, ma fotograficamente migliore, sarebbe caduta al sabato! Come farsi scappare un'occasione del genere? Prima che il freddo mi faccia cambiare idea, lancio subito la mia proposta sull'ormai arcinoto social network il venerdì sera e, con sorpresa, vedo che viene accolta da più di qualche amico fotografo. Bene, preparo lo zaino, scelgo l'attrezzatura, carico le batterie. Tutto pronto. Al mattino di sabato si esce alle 10,30 destinazione rive e più precisamente il mitico Molo Audace. Compagni di avventura Stefano e Federica, dotati di abbigliamento tecnico e reflex, ci dirigiamo ad incontrare gli altri "pazzi" che stavano già scaldando i sensori delle loro reflex sul molo. Lo spettacolo che ci accoglie è meraviglioso! Il molo è quasi completamente bianco, bitte e panchine gelate, la rosa dei venti in cima al molo sembra una scultura di ghiaccio. Ma il vento è troppo forte e non rischiamo l'avvicinamento, anche se una foto al rosone mi sarebbe piaciuta. L'altro spettacolo sono gli altri "pazzi" fotografi e fotoamatori che immortalavano questo simbolo di Trieste in una condizione così estrema ed insolita. Tra la piccola folla trovo l'amico Christian, mentre non riesco ad incontrare Andrea e Marina che, molto più mattinieri di me, si sono già fatti le loro belle passeggiate fotografiche sul molo. Poco lontano scorgo, e ovviamente immortalo, un gruppetto di giovani arrampicatori che dotati di tutta l'attrezzatura da ice-climbing, conquistano una bitta con tanto di ramponi e piccozze!
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| Ghiaccio in riva al mare |
Gli spunti fotografici non mancano e, oltre al soggetto principale, mi diverto a cogliere nel mio mirino il plotone di fotografi armati di cannoni di vario calibro intenti a sparare le loro raffiche di click e a farcire le loro schede di memoria ingorde di scatti freschi, anzi gelati. I più arditi si spingono sul molo per fotografare da vicino ogni dettaglio in modo da poter dire "io c'ero". Anche io c'ero, un pò più da lontano, ma c'ero.
E' ora di rientrare ma non prima che un incontro fortuito mi dia l'occasione di conoscere di persona Andrea e Ilaria che finora conoscevo di fama e solo virtualmente. Le amicizie si allargano, e questa è la miglior conclusione per aver passato un paio d'ore tra raffiche di Bora e nevischio. Arrivato a casa non ho neanche il tempo di scongelare la compact flash che Stefano rilancia con un'idea per il giorno dopo: gita in Val Rosandra sperando di trovare la cascata ghiacciata! E così Erica ed io e i nuovi amici Andrea e Ilaria non esitiamo un attimo e ci buttiamo in questa nuova impresa per il giorno dopo. E' già domenica mattina, si riparte direzione Val Rosandra. Oltre a noi 5 ci saranno altri fotografi, anche qui ho l'occasione di concretizzare un'amicizia virtuale nata su Flickr con Luca. Dopo i convenevoli di rito, cioè le solite scaramucce tra simpatizzanti di un brand rispetto ad un altro, si parte. Il freddo è pungente e il vento nella piccola gola della Val Rosandra non da tregua. Iniziamo a trovare i primi tratti ghiacciati e nella natura sentiamo solo il rumore del ghiaccio che si crepa sotto i nostri piedi e l'ormai familiare suono degli specchi che si alzano e si abbassano ad immortalare lo spettacolo che inquadriamo con i nostri obiettivi.
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| Val Rosandra - Cascata ghiacciata |
In un tripudio di cavalletti e pose yoga tutti i partecipanti cercano angoli impossibili per ottenere gli scatti migliori che poi condivideranno sempre sull'arcinoto social network già citato in precedenza. Sana competizione da fotografo :)
Durante il percorso verso la cascata una parte del gruppo ci lascia e decide di rientrare, noi 5 continuiamo ancora un pò e, come ci aspettavamo, la troviamo completamente ghiacciata. So che non mi avvicinerò di più, quindi veloce cambio di obiettivo e passo al tele, qualche scatto alle stalattiti e poi Erica ed io decidiamo di rientrare. I tre più allenati, Andrea, Stefano e Ilaria proseguono e raggiungono il punto più alto della cascata per foto ancora più ravvicinate. La gita è ormai giunta alla sua conclusione, tutti hanno raggiunto la meta che si erano prefissati e anche questa volta si torna a casa che un bel pò di scatti in tasca. Stanchi, infreddoliti, affamati ma assolutamente soddisfatti!
Due giornate che ho sentito il dovere di raccontare sul nostro blog perché, seppur non organizzate con largo anticipo e senza alcun preavviso, sono state ugualmente coinvolgenti e divertenti.
Le mie gallery su Flickr le trovate cliccando qui e qui mentre su FB le immagini sono nel nostro profilo.
Ragazzi alla prossima!!






