martedì 10 luglio 2012

Celante - un paese fuori dal tempo

Volete fuggire dalla quotidianità e dalla tecnologia per un paio di giorni? Allora il posto giusto si trova nel comune di Castelnovo del Friuli (PN) e più esattamente a Celante. Paesino sito a 341 metri sul livello del mare che conta ben 23 residenti! Noi ne abbiamo conosciuti 2, sicuramente i due migliori!
Celante - la strada principale (e unica)
Ma partiamo dall'inizio: gli amici Flavia e Stefano ci hanno invitato per un week-end nella casa dei genitori di Stefano e ben volentieri accettiamo. Coincidenza vuole che il venerdì sera ci sia una serata country a Talmassons presso il Mondelli Stables dove ha suonato il nostro amico Massimo e la sua country band Kid West. Trascorriamo un paio d'ore a ballare in incognito, confondendoci tra quelli molto più bravi di noi. Ne usciamo soddisfatti, i passi ce li ricordavamo, e non abbiamo sfigurato troppo.
Poco prima di mezzanotte ci mettiamo in marcia verso Celante e dopo circa un'ora raggiungiamo questo  paesetto che sembra veramente in un'altra dimensione, fuori dal tempo. La casa dei genitori di Stefano è stupenda! Sapientemente ristrutturata e attentamente arredata dal gusto di Carla (la mamma di Stefano) che ha arricchito ogni angolo della casa con un accessorio diverso e molto caratteristico della cultura contadina friulana. Alle pareti esterne troviamo quindi appese le tipiche gerle per il fieno, oppure le seghe usate dai contadini. All'interno collezioni di tutti i tipi scrupolosamente sistemate: al soffitto vecchie lanterne, poco più in là una trave portante alla quale sono state applicate vecchie chiavi di tutte le dimensioni, poi ancora orologi da taschino e sveglie, pure una vecchia macchina fotografica, e nel bagno una collezione di pitali. Nei vari piani verso la nostra stanza troviamo numerose bambole d'epoca complete di carrozzine. Insomma sembra di stare in una casa delle favole che a volte sembra un piccolo museo sulle origini di Celante. C'è addirittura una stanza della musica, in via di completamento, con tanto di violoncello e grammofono!
Al mattino, la luce del sole valorizza ancora di più questo piccolo ma incredibile angolo di mondo. La colazione viene consumata sul terrazzo mentre i nostri ospiti ci propongono gli itinerari per la giornata. 
Ci facciamo così condurre alle grotte di Pradis, un luogo veramente incredibile. Uno spunto fotografico naturale nel quale giocare con i raggi del sole che filtrano tra gli alberi e nelle gole dove scorre il torrente Cosa. Trascorriamo un paio d'ore nella natura prima di dirigerci verso la tappa successiva, cioè sul torrente Arzino. Ma è ormai ora di pranzo e Stefano ci suggerisce una tipica locanda friulana gestita dalla famiglia Lorenzini dal 1956. Arriviamo però troppo tardi e purtroppo la griglia e già spenta. Il singolare personaggio che ci accoglie però ci trova una valida alternativa a base di frico, salumi e una buona bottiglia di vino. Satolli ci dirigiamo verso la seconda meta della giornata, il torrente Arzino,  dove degli abitanti della zona si recano per una scampagnata domenicale. E' la giornata ideale per rilassarsi ascoltando lo scorrere dell'acqua del torrente, ammirando le sue tonalità che vanno dal blu al verde intenso che colorano le rocce. Prima di rientrare però andiamo al paese di Pozzis dove incontriamo un personaggio alquanto eccentrico ma con un passato alquanto romanzesco, che vive da eremita in un paese quasi disabitato e diroccato. Con i suoi 69 anni vive in solitudine accudendo le sue capre e producendo formaggi e ricotte che vende ai pochi passanti. La curiosità: 2 volte l'anno organizza raduni motociclistici proprio nel suo paese. Infatti nella rimessa ci sono due Harley Davidson: una che sta sistemando e un'altra con tanto di sidecar perfettamente conservata, lucida e cromata come fosse appena uscita dalla celebre fabbrica di Milwaukee. I racconti di Stefano sul passato di questo personaggio non ci lasciano indifferenti, e anche se ci accoglie con gentilezza e ci fa accomodare,  entriamo ma con circospezione. Accettiamo un bicchiere di vino e una fetta di formaggio, quattro veloci chiacchiere di rito e gentilmente ringraziamo per l'ospitalità e riprendiamo la strada verso casa. In fin dei conti non è cosa da tutti i giorni sedersi a tavola con un assassino! Dopo questo colpo di scena, rientriamo a casa, ci rilassiamo sul terrazzo sorseggiando una birra fresca prima di cena. Ancora non sappiamo che la serata prenderà una piega diversa. Dalla casa accanto infatti lo zio di Stefano, Giorgio, ci invita per un secondo aperitivo a casa sua, come rifiutare? A quel punto si aggiunge anche un altro vicino, Umberto, un personaggio veramente incredibile, che fa il cantante e non poteva essere diversamente dal momento che il suo nome ricorda molto il nome di un cantante italiano famoso. Così dopo un paio di bottiglie di prosecco proseguiamo il nostro tour di Celante di casa in casa e concludiamo appunto a casa di Umberto dove ci fa sentire il suo ultimo pezzo e, in preda ai fumi dell'alcol, pure io mi metto al piano mentre gli altri stappano l'ennesima bottiglia di frizzantino. La serata passa in allegria, tra un bicchiere e l'altro gli aneddoti scorrono veloci come le pagine di un album di ricordi. E' ora di rientrare per un ultimo boccone per poi lasciarsi avvolgere da Morfeo.
Il giorno dopo, di nuovo colazione in terrazzo (una vera goduria), e si riparte per andare a visitare una cascata che però non troviamo, e un castello che troviamo ma chiuso! Peccato, ci consoliamo con un pranzetto prima di rientrare a casa, per preparare i pochi bagagli e rientrare a Trieste. Il week-end è passato e si torna alla normalità, alla frenesia, alla tecnologia. E con la tecnologia quindi che aggiorno il nostro blog raccontandovi il nostro fine settimana da eremiti, ma in buona compagnia!
Alla prossima gita.